Iter per la diagnosi di parodontite e gengivite
Per giungere ad una diagnosi di gengivite e parodontite è fondamentale basarsi su ciò che sappiamo e che ci dice la letteratura, così da ricercare clinicamente e domandare al paziente, le cose necessarie all’individuazione dei quadri patologici oggetto della nostra valutazione. L’approccio qui brevemente esposto è quanto rimarcano e suggeriscono le linee guida della società italiana di parodontologia.
La diagnosi delle malattie parodontali deve essere effettuata da tutti i dentisti, su tutti i pazienti, su tutti i denti, applicando le appropriate metodiche. La diagnosi parodontale prevede l’interpretazione ed elaborazione dei dati derivanti dall’anamnesi e dall’esame obiettivo; se indicato, integrati da esami radiografici e da esami di laboratorio.
1.Anamnesi medica e dento-parodontale
Alcuni fattori che possono influenzare l’insorgenza e la progressione delle malattie parodontali sono:
-fumo
-alcuni farmaci che influenzano gli aumenti di volume gengivale (nifedipina, difenilidantoina,
ciclosporina)
-diabete e alcune malattie sistemiche rare
2.Esame obiettivo
a.L’ispezione valuta:
– topografia, colore e forma della gengiva, delle mucose e delle strutture annee
– presenza di placca batterica
– presenza di fattori ritentivi di placca (tartaro, carie, restauri debordanti, malposizioni ed
affollamenti dentari)
– migrazioni dentarie
b. Mobilità
La mobilità dentale può aumentare a seguito di malattia parodontale. Deve essere
posta diagnosi differenziale con altre cause di ipermobilità, come il trauma occlusale, la riduzione
del tessuto di supporto, il trattamento ortodontico in atto.
c.Sondaggio Parodontale
Il sondaggio é la manovra diagnostica fondamentale per valutare lo stato di salute o di malattia dei
teuti parodontali. Viene effettuato, mediante una sonda parodontale, applicando una forza di
circa 30 grammi, lungo tutta la circonferenza di ogni elemento dentale fra dente e gengiva.
Il sondaggio permette di rilevare :
· la profondità di solchi gengivali e/o tasche parodontali
· il livello di attacco clinico
· il coinvolgimento delle forcazioni
· il sanguinamento
· la presenza di tartaro subgengivale e/o di restauri incongrui.
3.Esami radiografici
L’esame radiografico endorale periapicale viene effettuato dove consenta di ottenere nuove
informazioni indispensabili alla diagnosi e/o alla formulazione del piano di trattamento.
4. Esami di laboratorio
Nei soggetti in cui la diagnosi parodontale fa emergere la presenza di parodontiti molto gravi,
soprattutto nelle forme ad insorgenza precoce o associate a patologie sistemiche, può essere indicato un supplemento diagnostico, mediante esami di laboratorio. Il loro impiego è giustificato, nel caso in cui il loro esito possa modificare o perfezionare il trattamento.
5.Esame microbiologico
In alcune particolari situazioni cliniche i test microbiologici possono risultare utili per orientare la
terapia antimicrobica. Le analisi culturali sono gli unici esami microbiologici che permettono di
effettuare un antibiogramma.
I test possono venire utilizzati per il monitoraggio delle parodontiti ad insorgenza precoce e ad
evoluzione rapida. La positività dell’esame indica un aumento del rischio di malattia pur non
indicando con certezza i siti ammalati. L’assenza di specie patogene nelle tasche indica invece uno stato di stabilità del sito.
Tutte le informazioni riportate derivano dalle linee guida sidp che trovate qui .
Fonte: http://www.ildentistamoderno.com/diagnosi-parodontite-gengivite
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